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Le origini del triangolo rosa vanno trovate nella storia dell’olocausto, questo simbolo veniva utilizzato per identificare gli omosessuali all’interno dei campi di concentramento.
Così come la stella di david serviva per identificare gli ebrei e diversi altri simboli servivano a identificare altre minoranze come testimoni di Geova, criminali o pedofili, gli omosessuali, che inizialmente venivano marchiati con la lettera “A” (da Arschficker, letteralmente “prendiculo”), vennero raggruppati sotto il segno del triangolo.
Oggi questo simbolo viene utilizzato in modo positivo, sopratutto durante manifestazioni e pride.
L’omosessualità fu resa illegale in Germania nel 1871 ma fino al 1933 la legge era raramente utilizzata.
Nel 1933 durante la notte dei “lunghi coltelli” la Germania nazista cominciò a farla rispettare, arrestando imprigionando e mandando nei campi di concentramento tutti gli uomini gay trovati nel territorio tedesco.
I primi campi di concentramento per omosessuali erano:
Il capo delle SS Heinrich Himmler diresse personalmente la crescente persecuzione degli uomini omosessuali nel Terzo Reich.
Le lesbiche, invece non erano generalmente considerate un pericolo da parte dei Nazisti e non furono quindi perseguitate.
Inoltre i nazisti non perseguitavano omosessuali di altre nazioni a meno che non avessero una relazione con cittadini tedeschi o in suolo del Terzo Reich.
Fu negli anni 70 negli stati uniti che il triangolo rosa venne utilizzato per la prima volta come simbolo di protesta, inizialmente criticato da molti, ritenendo l’utilizzo del simbolo offensivo nei confronti di chi era morto nei campi di sterminio, negli anni 90 il simbolo divenne ufficialmente utilizzato da tutta la comunità LGBTQ+.
A più di 50 anni di distanza dove fu iniziata la rivolta oggi abbiamo fatto un’importante recessione, stiamo parlando di ciò che è accaduto nel 2023 in America, una mossa a dir poco vergognosa che tocca tutta la comunità LGBTQ+