Fai il nostro test di affinità e ti invieremo i profili via WhatsApp o Email a tua scelta. Vai al test
La prima piattaforma di dating per la comunità lgbt, e voi siete iscritti?
Dalla sua prima apparizione sull’app store il 25 marzo 2009 ad oggi Grindr ha percorso un’importante evoluzione, insinuandosi in tutto il mondo come una delle principali app di dating gay utile agli uomini queer per fare nuove conoscenze o per organizzare incontri sessuali con estrema semplicità.
Proprio per questo motivo, negli ultimi anni Grindr è spesso finito sotto accusa perché sembrava favorire una certa mercificazione del sesso, incoraggiando gli uomini di tutto il mondo a prendere parte ad incontri rischiosi per la propria incolumità e salute, favorendo al contempo la discriminazione verso chi non è conforme ai canoni estetici più in voga a tal proposito avevamo intervistato l’attivista Miguel Shema.
Nelle ultime ore, però, uno studio riportato da Insider.com ha stravolto l’immaginario collettivo, ridisegnando i confini rispetto all’utilizzo di questa app di incontri.
Secondo quanto scritto da un portavoce dell’azienda, infatti, “circa il 25% degli utenti di Grindr ha riferito di utilizzare l’app per connettersi in rete. Sappiamo che le persone usano la nostra app per incontrare nuove persone nella loro zona e in nuove città, e abbiamo anche molte prove aneddotiche di persone che stabiliscono connessioni che portano a opportunità professionali come il lavoro“, ha aggiunto il portavoce di Grindr a Insider.com.
Ma non finisce qui perché di recente il CEO di Grindr George Arison ha dichiarato al Wall Street Journal di aver “assunto o avuto una relazione professionale con diverse persone” che ha incontrato nel corso degli anni sull’app.