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Iraq: leggi anti-LGBTQ+
Sabato 27 aprile 2024 l’Iraq ha approvato il disegno di legge anti-LGBTQ+ comunicato nel luglio dello scorso anno. Questa legge punisce con pene molto aspre, fino a 15 anni di prigione, tutti coloro che hanno relazioni omosessuali, persone di genere non binario e transgender. Questo disegno di legge è stato modificato dalla precedente bozza in cui veniva richiesta la pena di morte per le categorie di persone indicate precedentemente.
La legge stabilisce le seguenti pene:
Il comunicato scritto dall’associazione IraQueer dichiara:
“Ci troviamo in un contesto dove essere autentici diventa un reato punibile con estrema severità! L’approvazione di questa legge causerà danni irreparabili a molti individui, sia ora che in futuro. I giovani iracheni rischiano l’espulsione senza alcuna base legittima, poiché il governo decide di imprigionare o persino di peggio. Ripetendo gli errori del passato, agiranno nell’oscurità danneggiando molte vite nel nome della paura e della disinformazione. Non solo la comunità LGBT è sotto minaccia, ma è in pericolo anche la stessa libertà irachena! È imperativo che ci schieriamo e fermiamo immediatamente questa ingiustizia! Dobbiamo unire le forze e resistere a questa misura iniqua! Oggi il governo iracheno sta votando sulla legge anti-prostituzione, che senza alcun fondamento ha incluso la comunità LGBT!”
Ancora oggi, nell’ambito della società irachena, l’omosessualità rimane un argomento tabù. Nonostante fino a pochi giorni fa non vi fosse una legge esplicita contro la comunità LGBTQ+, le persecuzioni sono sempre state all’ordine del giorno. L’attuazione di questa nuova legge ufficializza il marchio sociale nei confronti di tutti coloro che fanno parte della comunità LGBTQ+.
IraQueer ha segnalato l’uso strumentale della legge a fini propagandistici, mirati a distogliere l’attenzione del paese dai gravi problemi legati alla povertà. Quest’anno, il numero di iracheni in situazioni di povertà ha raggiunto quota 13 milioni, mentre il denaro iracheno ha subito una svalutazione a causa di gravi problemi economici. Le sfide affrontate dalla popolazione includono la scarsità di servizi pubblici, l’alto tasso di natalità e la disoccupazione. In questo contesto, alcuni influenti iracheni attribuiscono la rabbia divina, che si presume porti alla rovina del paese, alla presenza delle persone LGBTQ+.
L’AgenziaLuiLuiLeiLei si dedica a promuovere e sostenere l’uguaglianza dei diritti per la comunità LGBTQIA+.