Fai il nostro test di affinità e ti invieremo i profili via WhatsApp o Email a tua scelta. Vai al test
Russia: il movimento LGBTQIA+ è un’organizzazione terroristica. Lo scorso novembre la Corte Suprema della Federazione Russa aveva dichiarato estremista il movimento LGTBQIA+ reputandolo pericoloso per la solidità del territorio nazionale. Questa decisione ha creato un precedente di estrema pericolosità in quanto impone proibizioni verso un’intera categoria di persone basata su attributi personali.
Oggi la Russia aggiunge il movimento LGBTQIA+ all’interno della propria lista nera di terroristi ed estremisti.
La repressione della comunità LGBTQIA+, intensificata già da tempo, è aumentata causando più arresti e raid.
Pochi giorni dopo la rielezione del presidente Putin e dalla conferma della legge contro la comunità LGBTQIA+ è avvenuto un raid all’interno di un locale. La polizia russa è entrata con forza all’interno del locale per arrestare il direttore artisico e la manager.
I due soggetti son stati costretti a sdraiarsi con il viso rivolto a terra mentre gli agenti confiscavano gli abiti e le parrucche alle drag queen lasciandole seminude di fronte al pubblico sconcertato.
Aleksander Klimov, direttore artistico, accusato della scelta delle drag queen per le performance e Diana Kamilyanova, la manager, incriminata di aver registrato i video delle esibizioni resteranno in custodia in attesa del processo previsto per il 18 maggio.
Gli imputati, definiti come “soggetti di orientamento sessuale non convenzionale” sono accusati di promuovere “le ideologie e le attività dell’organizzazione LGBTQIA+ internazionale, proibita nel paese” potrebbero essere condannati a una reclusione di 10 anni per “l’organizzazione di attività estremiste”.
Il clima all’interno del territorio russo è quello di repressione totale, obiettivo prestabilito e raggiunto dal presidente Vladimir Putin.