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Il Gen. Vannacci l’uomo più discusso dell’ultima settimana grazie al suo libro “omofobo e razzista”.
Rimbalzano da più di ventiquattr’ore sui social, riempiono pagine e pagine dei giornali mentre la politica, come sempre, si divide tra chi chiede le dimissioni e chi rimane cauto, quasi silenzioso. «Non mi rimangio nulla» afferma con un pizzico d’orgoglio a Repubblica il generale.
Le richieste di destituzione vengono respinte dallo stesso generale: «Non mi sento assolutamente di fare passi indietro, rivendico quanto scritto.
Non uso mai parole volgari ma parole di ‘mondo’ e rivendico il diritto ad esprimere le proprie opinioni: non ho alcun problema a sostenere una denuncia per calunnia, se qualcuno riuscirà a dimostrarla» .
Ha affermato il generale intervenendo a “Diario del giorno”. Intanto i passaggi omofobi, razzisti, sessisti firmati dal comandante dell’Istituto geografico militare, interrogano le persone Lgbt in divisa che «si sentono meno sicure», racconta a L’Espresso Alessio Avellino, presidente di Polis Aperta e poliziotto transgender, uno dei pochi in Italia.
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Vannacci ha parlato anche delle frasi sui gay espresse nel suo libro: “Non ho detto che queste frasi siano il pensiero della maggior parte delle persone, lo hanno detto altri – ha spiegato Vannacci -. In seguito, in riferimento alla discussa frase della normalità c’è stata una blogger che non conoscevo e che ringrazio che ha fatto un’analisi testuale di quello che ho detto. La normalità, infatti, era da intendersi come consuetudine. Nel libro spiego che, in base a una statistica, dell’istituto nazionale di statistica inglese spiegava che la popolazione eterosessuale rappresenta il 97% della popolazione totale. Quindi l’essere non eteressuale è racchiuso in una minoranza”.
Il militare ritiene di non essere venuto meno ai valori della divisa: “Io rivendico la diversità – ha spiegato -, le persone non sono tutte uguali: sono uguali nella dignità e non nelle loro caratteristiche. Non sono stato offensivo e discriminatorio nei confronti di nessuno. Sfido chiunque a trovare parole offensive. Ho espresso opinioni lecite, argomentabili e discutibili. Non ho infranto nessun articolo della Costituzione. Non ho detto che gli omosessuali sono da mettere in un ghetto. Sono stato al comando anche di omosessuali, se fossi stato discriminatorio nelle mie azioni di comando, invito chiunque a denunciarmi. Sono sicuro di non ricevere nessuna segnalazione in questo senso, perché non l’ho mai fatto. Per primo mi sono definito un “anormale”, se qualcuno mi definisce “normale” mi offendo quasi”.
E sulla disparità di genere: “La differenza tra uomo e donna è fisiologica, e menomale che sia così.
Quando mi rivolgo ai miei soldati, non faccio differenze tra uomini e donne.
Dal momento che si comportano come soldati, sono uguali.
Nel mio reggimento di incursori non ci sono state donne perché, finora, nessuna donna ha superato i test per diventare incursore.
Qualora succedesse, ben vengano le donne negli incursori”.
Infine, sulle voci di una proposta di Forza Nuova che gli avrebbe proposto una candidatura a Monza, Vannacci ha concluso: “Il mio ingresso in politica? Sono un militare per il momento”.
e voi che ne pensate ?