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Un indice, che sta avendo un impatto importante nella trasformazione delle aziende americane in luoghi di lavoro pienamente inclusivi, nonostante i recenti e continui attacchi alla libertà delle persone LGBT+ da parte dell’amministrazione Trump, è di certo il Corporate Equality Index, il rapporto pubblicato dalla Human Right Campaign Foundation, che valuta le aziende in base al trattamento dei propri dipendenti LGBT+.
Il CEI 2020, giunto alla sua 18esima edizione, ha conferito a 686 grandi aziende il distintivo di “Best Places to Work for LGBTQ Equality” per aver rispettato pienamente tre criteri fondamentali:
Ad esempio, per poter ottenere il massimo punteggio ed ottenere il riconoscimento, tra i benefit aziendali non devono mancare quelli relativi alla salute e alle cure mediche delle persone transgender (come la copertura farmaceutica per le terapie ormonali).
Questa sorta di strumento di competizione, dove le aziende possono mostrare il proprio punteggio, è qualcosa a cui anche noi dovremmo ambire per rendere le nostre aziende più inclusive ed in grado di garantire gli stessi diritti a tutti.
In questo articolo scopriamo qualcosa di più a riguardo di questo indice e quali sono i 45 nomi più importanti del CEI 2020.
La Human Right Campaign, per ottenere informazioni e procedere alla valutazione, spedisce ad ogni azienda, nel mese di luglio di ogni anno, il sondaggio CEI dove sono presenti collegamenti a policy di esempio e ad altre indicazioni, così da agevolare la compilazione. Viene, inoltre, fornita assistenza da parte del personale della HRC per tutto il processo. Il termine per l’invio dei sondaggi è nel mese di ottobre. Nel mese di dicembre vengono pubblicati i punteggi finali e nel mese di gennaio viene rilasciato il report.
Chiaramente le informazioni date dalle aziende non possono essere accertate completamente. Per questo motivo il personale della HRC si informa e fa controlli incrociati in merito alle policy e alle pratiche aziendali di ogni impresa da valutare. In particolare, ci si informa in merito ad eventuali connessioni con organizzazioni anti-LGBT.
Nel caso un’azienda sia stata connessa in passato ad un’organizzazione anti-LGBT, la Fondazione HRC contatta i responsabili dell’impresa e dà la possibilità di rispondere ed assicurare che azioni di questo tipo non accadano più in futuro e che vengano, al meglio delle proprie capacità, mitigati gli eventuali danni fatti. Se l’azienda si rifiuta di fare questo, viene penalizzata di 25 punti.
Tra le 686 attività che hanno ricevuto la menzione come “Best Places to Work for LGBT Equality” ed hanno ottenuto il 100% di punteggio per quanto riguarda il rispetto dei principali requisiti, rientrano queste 45, che tutti noi conosciamo:
Ecco queste aziende non hanno bisogno di presentazioni, sicuramente ti interessa questo articolo, Le aziende che devono ancora fare tanta strada sui diritti lgbt+
Ovviamente nessuna di quelle in elenco ha bisogno di far strada, ne ha fatta parecchia