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Nell’Italia del governo Meloni c’è un generale di 54 anni, Roberto Vannacci.
Vannacci si è autoprodotto un libro grondante omofobia, misoginia e sessismo, senza comunque andare incontro ad uno sdegno bipartisan.
Anzi il libro in questione è primo in classifica su Amazon, mentre il governo di destra si è spaccato dinanzi al generale, tra chi l’ha pubblicamente criticato e chi difeso, mentre la premier Giorgia Meloni non ha incredibilmente mai espresso opinione e c’è chi ipotizza una candidatura alle europee.
Il diretto interessato, nel dubbio, rivendica tutto quel che ha scritto e macina soldi. 20 euro a copia per quasi 30.000 copie ad oggi vendute fanno 600.000 euro.
Di quei 20 euro Vannacci, essendosi autoprodotto il libro, intascherebbe un lordo di 6,58 euro a copia, secondo un calcolo fatto da Bruno Ruffilli su Repubblica.
Questo vuol dire che il generale avrebbe già incassato a lordo quasi 200.000 euro.
Le tv, nel dubbio, fanno a gara per averlo in trasmissione.
Zona Bianca, che l’aveva già intervistato in esclusiva poco dopo ferragosto, ha ieri bissato, con Vannacci che ha ribadito il proprio punto di vista, rivendicando il proprio diritto all’odio.
Testuale: Dinanzi alle immagini di un’unione civile tra un carabiniere e il proprio compagno, Vannacci non ha fatto alcun passo indietro, precisando che “nessuno vieta i diritti a queste persone, ma neanche loro devono poi stupirsi se questi matrimoni in alta uniforme creano scalpore. Perché sono manifestazioni che non rientrano nell’uso comune. Liberissimi di farlo ma consapevoli del fatto che molti si stupiranno e criticheranno questi atteggiamenti“.